Progetti di ricerca: come nasce una notizia

Sono stato invitato a presentare questa mattina una tavola rotonda sulla comunicazione scientifica. All’incontro hanno partecipato

Progetti di ricerca. Come nasce una notizia

  • Giovanni Caprara, Corriere della Sera
  • Silvia Rosa Brusin, TGR Leonardo
  • Vito Tartamella, Focus

moderati da

  • Luigi Bignami, giornalista scientifico

Di seguito il testo del mio saluto.

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“Buongiorno a tutti, sono Maurizio Zani, docente di Fisica e membro del Consiglio di Amministrazione, e vi do il benvenuto a nome dell’Ateneo a questa tavola rotonda su Progetti di ricerca: come nasce una notizia. Dialogo con i professionisti della comunicazione scientifica.

Questa è il primo di una serie di incontri, organizzati dall’Area Comunicazione e Relazioni Esterne (diretto dalla dott.ssa Chiara Pesenti) e dall’Area Servizi di Supporto alla Ricerca (coordinata dalla dott.ssa Stefania Grotti), nell’ambito della Carta Europea del Ricercatore per la quale l’Ateneo ha richiesto (a partire da una commissione istruttoria di cui ho fatto parte) ed ottenuto l’accreditamento nel 2015 seguendo una procedura articolata e condivisa tra i diversi organi e commissioni coinvolte.

Diversi sono gli aspetti legati al tema che verrà discusso quest’oggi: giusto per citarne un paio

  • la differenza tra comunicazione scientifica (degli scienziati con i loro colleghi) e divulgazione scientifica (come quella dei giornalisti scientifici, una specie in via d’estinzione? per citare Giovanni Caprara)
  • oppure una ipotetica diatriba tra Piero Angela e Richard Feynman sul “quanto” di matematica necessario per una spiegazione a quelli dell’altra cultura.

Chiudo con una personalissima estrema sintesi: non c’è buona scienza se non c’è (anche) buona comunicazione. Ad una risposta non data dalla scienza rimane (parafrasando Fruttero e Lucentini) “la prevalenza dell’ignorante”.

Ho solo un piccolo rimpianto dopo quest’oggi, porca miseria, e Vito Tartamella mi capirà bene: non aver visitato la fabbrica dei Lego 🙂

Buon incontro”

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Alcuni personali appunti dell’incontro.

Luigi Bignami: introduzione

  • l’incontro dev’essere uno sprono per uscire ed imparare a far conoscere
  • parola d’ordine: semplificare
  • esempio di divulgazione scientifica del 1739, Francesco Algarotti con “Il newtonianismo per le dame”

Giovanni Caprara: “Chi c’è dall’altra parte”

  • scegliere il meglio secondo canali diversi
  • nei giornali non ci sono redazioni scientifiche
  • serve l’obbligo della verifica di quello che si dice

Silvia Rosa Brusin: “Come presento una ricerca”

  • c’è un modo commovente dell’opinione pubblica di guardare agli scienziati
  • la TV è un elettrodomestico acceso come altri, in queste condizioni è difficile trasmettere una notizia
  • la scienza non sta nel menu costante dei telegiornali
  • anche nella scienza le domande sono quelle: chi, dove, quando, come, perché
  • c’è un count-down per costruire la notizia: quanto tempo manca prima di andare in onda
  • scienziati, mai pensare ai propri colleghi quando si rilascia un’intervista
  • non è obbligatorio essere in televisione, che ha sue regole di trasmissione
  • aiutare i giornalisti a capire, con frasi brevi, aventi un inizio ed una fine
  • state raccontando una storia, ma partite dal finale

Vito Tartamella: “Boomerang, casi clinici e ricette”

  • se pubblichi e non comunichi sei invisibile per l’opinione pubblica
  • 8 differenze tra scienziato e giornalista
  • se un giornalista vi chiama è un’opportunità
  • per noi le news sono una rubrica di notizie in breve

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